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La collezione Monza è stata lanciata nel 1976, per celebrare lo storico traguardo della vittoria della Ferrari nei campionati "costruttori e piloti di Formula 1", per la prima volta dal 1964. Il Monza segna il primo utilizzo da parte di Heuer di una cassa rivestita di nero e, oltre a rivelarsi un modello popolare declinato in una varietà di configurazioni, apre la strada all'introduzione di altri modelli rivestiti di nero alla fine degli anni Settanta e all'inizio degli anni Ottanta, tra cui i modelli Carrera, Montreal e Monaco. Con la sua cassa rivestita di nero e l'uso di vernice nera, rossa e luminosa sul quadrante, il Monza cattura lo spirito agonistico della leggendaria pista che dà il nome al modello e dove Heuer avrebbe celebrato la sua trionfale collaborazione con la scuderia Ferrari.
Il marzo del 1969 segna alcune importanti "prime volte" per il marchio Heuer. Il 3 marzo 1969, in occasione delle conferenze stampa tenutesi a Ginevra e a New York, Heuer presenta i primi cronografi automatici al mondo, i modelli Autavia, Carrera e Monaco con il nome "Chronomatic" stampato sui quadranti. Nell'ambito della campagna di marketing per questi nuovi cronografi, Jack Heuer introduce un'altra innovazione per l'industria orologiera svizzera. Al Gran Premio del Sudafrica, tenutosi domenica 1° marzo 1969, la Lotus 49 guidata dal pilota svizzero Jo Siffert sfoggia il logo Heuer sulla sua auto: la prima apparizione di una decalcomania di un marchio non automobilistico su una vettura di Formula 1.
Siffert si classifica 9° nel campionato del 1969, ma non ottiene punti nella stagione del 1970, come pilota del team March. Sembra che Jack Heuer sia soddisfatto dell'idea di sponsorizzare un pilota di Formula 1, ma nel 1971 decide che Heuer avrebbe dovuto passare a un livello superiore di sponsorizzazione, allineandosi con la Ferrari che cercava un partner per le sue esigenze di cronometraggio professionale.
La partnership tra Heuer e Ferrari sarebbe stata molto più profonda del semplice posizionamento della decalcomania Heuer sulla fiancata di un'auto o sulla divisa di un pilota. Heuer ha sviluppato il "Centigraph", un cronometro elettronico in grado di registrare i tempi di più vetture con grande precisione, ma il sistema di cronometraggio è costoso e Heuer lo offre alla Ferrari per 35.000 franchi svizzeri. Il Centigraph sarebbe stato al centro dello scambio sfaccettato tra Ferrari e Heuer: Heuer avrebbe fornito alla scuderia Ferrari il sistema Centigraph, avrebbe pagato a ogni pilota un compenso di 25.000 franchi svizzeri per la stagione e avrebbe regalato a ogni pilota un cronografo Carrera in oro 18 carati; in cambio, ogni vettura Ferrari di Formula 1 avrebbe recato il logo Heuer e ogni pilota avrebbe indossato la caratteristica applicazione rossa sulla tuta da gara.
La Ferrari ha ottenuto il suo ultimo campionato-costruttori nel 1964, e le stagioni dal 1971 al 1974 vedono la scuderia classificarsi in posizioni comprese tra il secondo e il sesto posto, e in ogni campionato-costruttori assegnato a una squadra (Lotus, McLaren e Tyrrell) l'utilizzo del motore Ford Cosworth.
La stagione 1975 segna il ritorno alla gloria del team Ferrari di Formula 1. L'austriaco Niki Lauda si unisce alla squadra per la stagione 1974, vincendo due gare, e nella terza gara della stagione 1975 la scuderia Ferrari presenta la nuova 312T. Progettata da Mauro Forghieri, la 312T avrebbe dominato la Formula 1, con Lauda che vince cinque delle ultime 10 gare e Regazzoni che aggiunge una vittoria e due terzi posti in questo arco di tempo. La Ferrari si aggiudica il campionato-costruttori con un ampio margine di vantaggio sulle scuderie Brabham e McLaren, e Niki Lauda conquista il campionato-piloti nella penultima gara della stagione, con il suo terzo posto al Gran Premio d'Italia, a Monza.
Per Heuer, la vittoria della Ferrari nei campionati piloti e costruttori rappresenta più del successo di una sponsorizzazione finanziaria. Heuer è parte integrante della squadra, avendo sviluppato le apparecchiature di cronometraggio che danno alla Ferrari un vantaggio, sia in pista che in gara. Heuer avrebbe celebrato questa partnership in modo speciale, con la creazione di un cronografo completamente nuovo, il Monza. La Ferrari e Lauda vincono i rispettivi campionati di Formula 1 nell'autunno del 1975 e il nuovo Heuer Monza è presentato nel 1976.
Con il nuovo cronografo Monza, Heuer propone un modello che coglie una delle tendenze popolari nei cronografi a metà degli anni Settanta: le casse con rivestimento nero che combinano lo stile degli strumenti sul cruscotto di un'auto da corsa con lo stile tattico degli equipaggiamenti militari. La cassa del nuovo Monza riprende la geometria dei primi Carrera automatici, introdotti nel 1969, ma la nuova versione reca un rivestimento in cromo nero su una cassa in metallo di base. Coerentemente con il look utilitaristico dell'epoca, il Monza presenta un quadrante nero opaco con contatori neri, segnando un cambiamento drastico rispetto ai quadranti argento metallizzato e grigio-blu dei Carrera precedenti, con i loro contatori a contrasto.
Su tutte le versioni del Monza, le ore sono indicate da indici luminosi, il contatore dei minuti cronografici è decorato con strisce rosse "da corsa" per segnare gli incrementi di cinque minuti e la lunetta interna nera presenta sia da una scala tachimetrica (da 60 a 220 unità all'ora) sia da una scala delle pulsazioni (da 60 a 200 battiti al minuto, basati su un conteggio di 15 pulsazioni). Le lancette sono dipinte in bianco brillante e di nero verso il pignone centrale.
I primi cronografi Monza sono alimentati dal movimento Calibro 15 di Heuer, la versione economica del Calibre 12. Il movimento Calibre 15 presenta i secondi continui a ore 10 e un contatore cronografico di 30 minuti a ore 3, mentre il contatore delle ore è stato eliminato. Il Monza è uno dei pochi Heuer degli anni Settanta a recare il nome del modello inciso sul fondello.
Con una cassa in metallo di base al posto dell'acciaio inossidabile e il movimento Calibre 15 al posto del Calibre 12, il Monza si posiziona come modello "economico" e nel catalogo Heuer del 1977 ha un prezzo di 219 dollari, rispetto ai modelli Carrera, Jarama e Cortina, che si aggirano tra i 345 e i 365 dollari.
I primi due modelli del Monza sono entrambi alimentati dal movimento Calibre 15, con il modello più comune dotato di una cassa rivestita di nero (150.501), mentre Heuer offre anche un modello (150.511) con cassa rivestita di cromo. Tutti gli altri elementi dei due modelli sono identici: entrambi con cassa in ottone.
Il catalogo del 1978 mostra che, dopo il successo iniziale dei modelli "economici" Calibre 15, Heuer ha introdotto modelli equipaggiati dal movimento Calibro 12, disponibili anche con cassa rivestita di nero o cromo. Su questi modelli Calibre 12, il contatore delle 12 ore cronografiche a ore 9 sostituisce la lancetta dei secondi.
Il catalogo Heuer del 1981 comprende due versioni del Calibre 12 Monza - una con cassa rivestita di nero e una con cassa rivestita di cromo - con una differenza significativa rispetto ai modelli precedenti. Il nome "Monza" è stato eliminato dal quadrante, mentre tutte le altre caratteristiche del nuovo modello sono identiche a quelle dei modelli precedenti, ad eccezione del quadrante del nuovo modello, impreziosito da piccoli accenti rossi all'interno degli indici luminosi.
Il catalogo Heuer del 1977 per la Germania mostra un modello che sembra essere identico al Monza in tutti gli aspetti, tranne che per il fatto che il nome "Monza" è sostituito dal nome "Modena". Il modello Modena è relativamente raro e offerto solo in alcuni mercati europei. Indipendentemente dalla ragione dell'uso del nome da parte di Heuer, "Modena" coglie il romanticismo delle auto sportive italiane degli anni Settanta, con gli stabilimenti di Ferrari, Lamborghini e Maserati situate vicino alla città di Modena.
Heuer ha prodotto una versione del Calibre 15 Monza con rivestimento nero e logo "Racing Mate" stampato sulla parte inferiore del quadrante. Racing Mate era un'azienda giapponese di accessori da corsa, che sponsorizzava le squadre nazionali giapponesi negli anni Settanta.